Asmara: una città modernista d’Africa; Un patrimonio mondiale dell’UNESCO

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ASMARA UNA CITTA MODERNISTA 13-11-2017 english ASMARA UNA CITTA MODERNISTA 13-11-2017 ASMARA UNA CITTA MODERNISTA 13-11-2017Btigrigna asmara_teatro_opera bar zilli 2 cathedral degghi selam grand mosque impero mai jah jah nda mariam odeon tagliero3 training centre world bank 20170708

Asmara: A Modernist City of Africa; A UNESCO World Heritage Site

 

 

ኣስመራ : ዘመናዊት ከተማ  ኣፍሪቃ-  ዓለማዊ ዉርሻ  ዩነስኮ

 

 ናይ ከተማ ኣስመራ ኣብ ዩነስኮ ናይ ምምዝጋባ ዓወት ቀንዲ ምስጢሩ: በቲ ናይ መንግስቲ ኤርትራ ዘሎዎ ንጹር ፖሊስን : ተሳትፎን ኣበርክቶን  ህዝብን: ብሕልፊ ድማ  በቶም ከይተሓለሉ ዝሰርሑ: ክኢላታትን  መሃንድሳትን ኤርትራውያን ( ዳርጋ ብምሉኦም  ክኢላታት ኤርትራውያን እዮም ኔሮም) ዝተገብረ ዓቢ ጻዕሪ እዩ። እዚ መደብ ብናይ ምምሕዳር  ዞባ ማእከል ዝተበገሰ ኾይኑ: ብምትሕብባር ሚኒስተር ትምህርትን: ኮሚሽን  ባህልን ስፖርት ካልኦት መንግስታውያን  ኣካላትን እዩ ተኻይዱ።   መንግስቲ ኤርትራ ካብ 1991 ጀሚሩ እዚ ባህላዊ ዉርሻታት ዝዕቀበሉ ከነታት ይደሊ ነሩ ብ1999  ፕሮጀክት ባህላዊ ውርሻ ወጢኑ ይሰራሓሉ ኔሩ: በቲ ዝነበረ ዉሱን ቁጠባዊን ናይ ክኢላታት ሕጽረትን ከይተኸልከለ ኸእ ንኽሉ ይብድሆ ኔሩ:ናይ ባህላዊ ውርሻ ሕጊ ስለ ዘይነብረ 2015 ከምዝጸድቕ ተጌሩ  ድሕርዚ  ኤርትራውያን መሃድሳትን  ካልኦት ክኢላታትን ዝርዝራዊ መጽናዕታት ናይ ኣስመራ ናይ ህንጻታትን: ትሕቲ ቅርጽን : ክፉት-ቦታታትን ( Open-space) ክገብሩ ጀሚሮም 257 መንገድታትን 80 ኪሎመተር  ሓበሬታትን: ናይ80 ሽሕ ሰነዳት  ቕዳሓት ወሲዶም  ነዚ ኹሉ ዘማእኽል ናይ  ሓበሬታት-ምሕደራ  Management Database  ኣዳልዮም: ድሕርዚ  ናይ ምሕደራ መደቦም Management Plan  ሓንጺጾም  መጽናዕታቶም  ብምክያድ  1300 ገጻት ዘሎዎ  ሰነድ ኣዳልዮም እቲ መደብ ኣቕሪቦም። ኩሉና ከምንፈልጦን ከምተሓጎስናሉን ድማ ብዕለት 07/07/2017 ኣብቲ ናይ መበል 41 ኣብ ካርሎው -ፖላንድ ዝተገብረ  ናይ ዓለም ዉርሻ ኮሚቴ ኣኼባ : ኣሰመራ ብሙሉኣ ከም ዓለማዊ ዉርሻ ዩነስኮ ተዓዋቲት ኮይና ተመዝጊባ።

እዚ ነቲ ኩሉ ንሰብ ዘደነቐን ዘገረመን ህንጻታት ኣስመራ:  ፍሉይ ዝገብሮ ብናይ ኢጣልያውያን መሃንድሳትን ዝተገብረ ጥራይ ዘይኮነ ብናይ ኤርትራ ናይ ህንጻ ተመክሮታትን ( ናይ ማርሞን ናይ ግራኒት ስራሕ: ናይ ምንዳቕ ስልቲ) ተዋሂዱ ዝተሰርሐ  ስለ ዝነበረ እዩ:ዳርጋ ኩሉ ብጉልበት ስራሕ ድማ  ብኤርትራውያን እዩ ተኻይዱ: 90% ናይቲ መስርሒ ንብረት ድማ  ካብ ዉሽጢ ኤርትራ እዩ  ተወሲዱ።

እቲ ዘመናውነት ኣተሃናጻ  ምስቲ ናይ ሃገርና ቅዲ ተቀናቢሩ ድማ ባህላዊ ዉርሻታት ኣምጺኡ

እዚ ፋጻሜዚ  ንሃገርና  ዓቢ ዓወት እዩ: ተፈላጥነትን ናይ ገያሾ ሰሓብነትን  ከምዘምጽኣላ ድማ ዘጠራጥር ኣይኮነን ። ይኹን እምበር  ብድሕሪ ሕጂ ዝጽበየና  ናይ ምጽጋኑን  ናይ ምዕቃቡን ዕማም ድማ: ብዙሕ ወጻኢታትን ጻዕርን ዝሓትት ስለ ዝኾነ ናይ ኩልና ተኻፋልነትናን ኣበርክቶታትናን  ክንዕቢ ይግባእ።

NB: ብዕለት 05/09/2017 ገለ ኣባላት  መድያ ኢጣልያ ኣብ ኣስመራ ገይሾም ኣብዝነበርሉ ግዜ ብመንገዲ   እንጅነር ተስፋኣለም ወልደሚካኤል (ዋና-ሓላፊ ክፍሊ ተክኒክ ኣብ  ምምሕዳር ዞባ ማእከል )ጌሮም  ንገለ ካብቶም ቀንዲ  ኣብዚ ዓወት ዘብጽሑ ሰብ ሞያ ኤርትራውያን : ንእንጅነር መድሃኔ ተኽለማርያምን እንጅነር ዳዊት ኣብርሃን ረኺቦም ቃለ-ምሕተት ጌረምሎም ኔሮም ጽማቑ በዚ ከነቕርቦ ኸሎና ብሰፊሑ ቀጺልና ኣብ ቪደዮ ከነውጽኦ ኢና።

ንኹሎም ነቶም ከይትሓለሉ ጽዒሮም ኣብዚ ዓወት ዘብጽሑ ዜጋታት ብልቢ እናሞገስና  ኣብቲ   ንካልኦት ከተማታት ኤርትራ ኣብ ዩነስኮ ዝግብአን ክብሪ ንኽረኽባን ኣብ ምጽጋንን ምዕቃብን ዝገብርዎ ዘሎዉ ጻዕሪታት ኣሳልጦ ንክረኽቡ ንምነየሎ።

 

MediaComunitàEritrea.it

 

 

 

 

 

Asmara: una città modernista d’Africa; Un patrimonio mondiale dell’UNESCO

 

Breve Sintesi

La città modernista di Asmara, capitale dell’Eritrea, è un esempio eccezionale di una capitale coloniale che testimonia l’incontro universale con la modernità del XX° secolo e le conseguenti esperienze postcoloniali. Il paesaggio urbano storico incarna in un’intera città l’unità di pianificazione urbanistica innovativa ed architettura modernista combinata con le condizioni naturali e culturali locali. Un processo di pianificazione urbanistica, basato sulla zonizzazione funzionale e razziale , dimostra la risposta coloniale italiana dalla fine del XIX° secolo alle sfide dei moderni requisiti urbani in un ambiente africano montano. Il carattere architettonico esemplifica un periodo di intenso sviluppo negli anni Trenta che coincidono con la proliferazione globale e l’apogeo artistico del modernismo pre-bellico e delle sue varie forme. Il risultato è un paesaggio urbano complesso caratterizzato dall’utilizzo umano e misto, dalle forme e dalle attività costruite, compresi spazi aperti ben definiti, cinema, negozi, banche, strutture religiose, uffici pubblici e privati, strutture industriali e residenze. L’integrità e l’autenticità dei valori funzionali, estetici e culturali di Asmara sono stati mantenuti attraverso una lunga lotta per l’indipendenza e successivamente assimilati in una coscienza nazionale in cui Asmara ha caratteristiche centralmente.

 

Criteri di iscrizione

 

Criterio (ii): Asmara, una città modernista di Africa rappresenta un esempio eccezionale del recepimento e della materializzazione delle idee sulla pianificazione, in un contesto africano e utilizzati per scopi funzionali e di segregazione; l’adattamento al contesto locale si riflette nella disposizione urbana e nella zonizzazione funzionale e nelle forme architettoniche che, pur esprimendo un idioma modernista e razionalista e sfruttando moderni materiali e tecniche, si sono anche affidati e presi in prestito pesantemente dalle morfologie locali, dai metodi di costruzione, materiali, competenze e manodopera. La creazione e lo sviluppo di Asmara hanno contribuito in modo significativo alla particolare risposta di Eritrea alle eredità tangibili del loro passato coloniale. Nonostante la testimonianza della sua impronta coloniale, Asmara è stata incorporata nell’identità eritrea, acquisendo un significato importante durante la lotta per l’autodeterminazione che ha motivato i primi sforzi per la sua protezione.

 

Criterio (iv): il layout urbano e il carattere urbano di Asmara, combinando la griglia ortogonale con i modelli radiali e gli elementi pittoreschi, integrando le caratteristiche topografiche, tenendo conto delle condizioni culturali locali create da diversi gruppi etnici e religiosi e utilizzando il principio di zonizzazione per raggiungendo la segregazione razziale e l’organizzazione funzionale, testimonia eccezionalmente lo sviluppo della nuova disciplina della pianificazione urbana all’inizio del XX° secolo e la sua applicazione in un contesto africano, per servire l’agenda coloniale italiana. Questo piano ibrido, che combinava l’approccio funzionale della griglia con la ricerca del pittoresco e la creazione di spazi scenici, viste, piazze civiche e luoghi monumentali, ha servito i requisiti funzionali, civici e simbolici di un capitale coloniale. L’architettura di Asmara integra il piano e costituisce un insieme coerente, anche se riflette l’eclettismo e gli idiomi razionalisti ed è una delle collezioni più complete e intatte dell’architettura modernista / razionalista del mondo.

 

Dichiarazione di integrità

Tutte le strutture architettoniche significative e il layout urbano originale, tra cui la maggior parte dei

caratteristiche caratteristiche e spazi pubblici, sono stati conservati nella loro interezza. Il sito ha anche mantenuto la sua integrità storica, culturale, funzionale e architettonica con i suoi elementi in gran parte intatti e generalmente in buone condizioni. Gli unici impatti negativi sono stati il ripristino occasionale di strutture vecchie e la costruzione di alcuni edifici del tardo 20 ° secolo che non sono appropriati per dimensione, scala o carattere. Nonostante le continue pressioni di sviluppo, l’istituzione del “Perimetro Storico” intorno al centro della città dal 2001 e una moratoria sulla nuova costruzione all’interno di questo perimetro da parte delle autorità comunali hanno salvaguardato l’integrità del sito.

L’integrità degli attributi immateriali associati alla comunità indigena che da secoli ha abitato parti del sito è stata mantenuta attraverso un processo di continuità culturale che, nonostante le onde successive di influenza straniera, è stato assimilato con successo in una moderna coscienza nazionale e un capitale. Breve storia di Asmara

 

Processo di pianificazione urbanistica innovativa

L’innovativo piano urbano di Asmara è stato disegnato all’inizio del XX secolo, coincidente con la nascita della moderna professione di pianificazione urbana. Nel corso di un decennio, sono stati pubblicati diversi libri seminali che hanno posto la base della professione e hanno contribuito a definire la forma e la funzione di molte città moderne nel corso del XX° secolo. I progettisti di Asmara hanno riconosciuto i vantaggi della pianificazione moderna, adottando i loro principi e combinandoli con elementi del sistema di griglia e adattandoli alle condizioni topografiche locali. Adottarono anche la teoria moderna della zonizzazione, che era una caratteristica saliente del contemporaneo Movimento Città Giardini.

Il primo sviluppo di Asmara porta testimonianze eccezionali alle caratteristiche caratteristiche della pianificazione urbana alla fine del XX° secolo in un contesto specifico africano. Il piano urbanistico si è sviluppato non solo come ibrido di modelli griglia e radiali, ma a causa della sua posizione africana in montagna, è diventato un modello di approccio diverso; uno che incorporava elementi del pittoresco e più legato alla visione di Camillo Sitte, autore di Der Städtebau (pianificazione urbanistica secondo principi artistici, 1889). Sitte ha visto la pianificazione come arte e ha sfidato l’uniformità geometrica imposta ai capitali nazionali e regionali per tutto il XIX secolo (es. Parigi Haussmann (1853), La Plata (1882) in Argentina, Dalian (1900) in Cina occupata in Russia, Belo Horizonte (1897) in BrasileWashington DC (1902) e Burnham’s Chicago (1909)).

Il piano urbanistico di Asmara è testimonianza di un processo di pianificazione protratta nel corso del primo Novecento che testimonia eccezionalmente l’incontro precoce della città con la modernità e incarna l’interscambio dei valori umani esistenti durante la fase formativa dello sviluppo. Rivela il tentativo cosciente di attuare la moderna urbanistica in un contesto africano distinto, provocando una combinazione di modelli stradali radiali e circolari che rispettano le condizioni topografiche e culturali e crea deliberatamente una fase efficace per la materializzazione di forme e tipi diversi di architettura. Il corso del fiume Mai Bela stagionale ingloba una via diagonale tortuosa attraverso la griglia centrale dell’area di mercato, così come i rilievi di primo piano su cui Campo di Cintato e l’accampamento di Rasi Alula si trovavano una volta diventarono elementi determinanti nel paesaggio urbano circostante e la base per i cittadini e un’opportunità pittoresca.

Il piano rivela anche l’interdipendenza di diversi gruppi etnici e religiosi e tentativi di segregazione razziale caratteristica degli incontri coloniali moderni. E infine, è una dimostrazione precoce della teoria moderna della zonizzazione urbana e dell’alloggio della moderna produzione industriale in un contesto urbano. La Zona Industriale a nord-est della città è chiaramente contrassegnata dalle generose trame formate da un modello di via diagonale e dall’arrivo a Asmara della ferrovia dalla costa alla fine del 1911, che contribuì in modo più rapido all’incontro con la modernità di Eritrea.

Asmara è stato il primo piano urbanistico realizzato dagli italiani nel XX° secolo e costituisce un precedente per alcuni dei più celebri esempi della moderna urbanistica italiana, tra cui le città costruite sulle paludi Agro Pontino sdraiate sulla costa del Latino (Lazio ) nel 1930, tra cui Latina, Pontinia e Sabaudia, e nelle colonie italiane, tra cui Tripoli (Libia), Mogadiscio (Somalia), Addis Abeba e Gondar (Etiopia).

Il piano ibrido di Asmara ha servito le necessarie esigenze funzionali e civiche di una capitale coloniale moderna, ma combinando la funzione civica con il pittoresco ha anche cercato e raggiunto un fascino apprezzato un secolo dopo dall’ex colonizzato. I viali monumentali, gli spazi civici, la circolazione efficiente e la zonizzazione sono stati secondari al senso primordiale della scala umana raggiunta attraverso una combinazione di elementi pittoreschi, griglia e radiali che non solo sono stati conservati nella loro interezza e costituiscono il nucleo delle successive estensioni ma hanno è stata inoltre assimilata con successo nell’ambito unico delle qualità tangibili e intangibili per le quali Asmara ha ricevuto un grande riconoscimento, a livello nazionale e internazionale.

 

Architettura modernista

L’architettura modernista di Asmara rappresenta una delle collezioni più complete dell’architettura modernista del mondo. Come assemblea urbana totale, Asmara porta testimonianze eccezionali allo stadio formativo del modernismo e in particolare ad un filo distinto del modernismo: razionalismo. Centinaia di edifici progettati e costruiti nel 1935-41 possiedono le caratteristiche del razionalismo, emerso in Italia con il design di Giuseppe Terragni per i Novocomum Apartments a Como (1927-29) e raggiunto il suo apogeo nel 1936 con il completamento della Casa del Fascio, Como, anche da Terragni. L’architettura razionalista ha abbracciato la nuova età della macchina e non ha compromessi nella sua promozione della purezza estetica e della semplicità geometrica nelle forme, nei volumi e nelle masse costruite. La caratteristica che caratterizza l’architettura razionalista di Asmara è testimoniata dalla profusione di volumi geometrici pura, forme astratte e mancanza di ornamenti nella progettazione di cinema, negozi, banche, strutture religiose, uffici pubblici e privati, strutture industriali e residenze.

In Europa, il modernismo architettonico è stato espresso in nuovi materiali di vetro e calcestruzzo, ma in Eritrea, dove tali materiali erano relativamente costosi, molti degli edifici modernisti sono stati costruiti utilizzando una combinazione di materiali importati e locali e rese moderne. Sebbene fosse disponibile e spesso utilizzato calcestruzzo armato, molti edifici di Asmara hanno utilizzato grandi quantità di basalto locale reso in intonaci di calce per dare l’aspetto del calcestruzzo o per creare moderne forme geometriche che soddisfano i materiali convenzionali.

Il valore architettonico unico di Asmara deriva non solo dalla prevalenza del razionalismo. La città possiede anche altre espressioni del modernismo, compreso il futurismo, oltre a articolazioni precedenti di modernità architettonica come il Novecento e stili neoclassici che richiamano forme classiche, lombardi, romaniche, rinascimentali, gotiche, medievali e anche vernacolari. Complessivamente, il carattere storico architettonico di Asmara è quindi ampio e rappresentativo della trasformazione dell’architettura all’inizio del XX secolo dall’eclettismo del XIX° secolo al modernismo.

La varietà architettonica che ha definito il primo ventesimo secolo è stato spazzato via in Eritrea dall’invasione italiana dell’Etiopia nel 1935, annunciando un incontro estremo con la modernità che si concluse con la sconfitta italiana dagli alleati nel 1941. La quantità e l’ubiquità delle strutture moderniste progettate e costruite Asmara dal 1935-41 ha creato un esempio eccezionale di un paesaggio urbano che illustra una tappa significativa non solo nello sviluppo dell’architettura e della pianificazione urbanistica, ma anche nella storia umana. Asmara ha fornito un’impostazione in un contesto unico africano in cui idee moderne dell’architettura e della pianificazione dall’Europa potevano essere progettate e realizzate quando in casa alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, l’attenzione e le risorse sono state deviate dalla costruzione alla distruzione – le onnipresenti bedfellows del modernismo.

 

Contesto africano

Al di là degli attributi fisici del piano urbanistico innovativo di Asmara e dell’architettura modernista, Asmara rappresenta un esempio eccezionale dello scambio di influenze culturali provocate dall’incontro con la modernità in un contesto africano. L’ambiente costruito incarna l’espressione dell’identità nativa, culturale e locale attraverso l’interazione con forze straniere successive e colonizzatori in decenni che hanno culmato nell’avventura universale e nell’ottenimento di un’identità nazionale.

Il paesaggio urbano storico di Asmara non solo incapsula fasi chiave dello sviluppo della modernità e delle sue caratteristiche principali (incontri coloniali, rapido sviluppo tecnologico e urbano, trasporto e comunicazione, coscienza culturale e politica, conflitti e identità nazionale), dimostra anche un’architettura altamente innovativa e sperimentale da precedenti locali.

In breve, Asmara può essere visto come un insieme urbano e un paesaggio culturale che testimoniano l’esperienza del XX° secolo che culmina nella città diventando la capitale della nazione dopo l’indipendenza nel 1991. Come centro politico e spirituale dell’identità nazionale eritrea, Asmara ha contribuito a definire un popolo tanto quanto lo hanno definito.

Le caratteristiche topografiche, come la scarpata, i basamenti del basalto, il fiume Mai Bela e le colline punteggiate sull’altipiano, hanno contribuito a definire il carattere fisico di Asmara, così come la posizione e l’impostazione della città hanno incoraggiato un intenso scambio di influenze culturali in tutta la regione e provocano senso dell’identità nazionale a casa. L’ex “zona mista” attorno al mercato ospitava le comunità cristiane e musulmane ortodosse native concentrate rispettivamente sulla chiesa natale di Arbate Asmera di S. Maria e nella Grande Moschea nelle vicinanze. Ha anche ospitato la missione cattolica, una missione protestante svedese, una chiesa greco-ortodossa e una sinagoga creata dagli ebrei esiliati da Aden e dalla Turchia e dall’altra parte della regione araba. (Nel 1941, la popolazione di Asmara era di circa 100.000, quasi uniformemente divisa tra Eritrei e italiani, anche se esistevano comunità di Yemenis, greci, indiani, ebrei, armeni, sudanesi, altri arabi e individui e gruppi provenienti da altre nazioni e razze). Questo scambio di valori religiosi e culturali ha avuto un impatto significativo sugli sviluppi dell’architettura e della pianificazione urbanistica, dove gli stili islamici della costa e anche gli stili vernacolari degli altopiani sono stati adottati e assimilati da architetti, ingegneri e progettisti italiani nella progettazione di edifici e spazi pubblici. L’esempio preminente delle tradizioni costruttive africane dell’altopiano, che è inserito nell’odierno dominio modernista degli anni Trenta, è l’architettura dell’attuale cattedrale ortodossa (1938).

La moderna progettazione e l’architettura di Asmara si celebra per le sue qualità artistiche e funzionali, ma si parla meno della costruzione, effettuata da operai eritrei che scavavano trincee per tubi di acqua e fognature; cavi telegrafici installati, linee elettriche e sottostazioni; percorso ferroviario; lignite cava per costruzione e granito per la pavimentazione di strade; cemento preparato; mattoni e gesso; e pareti verniciate per un pittance. Anche i giovani uomini eritrei sono stati contratti nell’esercito italiano come askari, combattendo campagne coloniali in Libia, in Somalia e in Etiopia. Le donne eritree hanno fornito alla famiglia numerose famiglie italiane con manodopera; alcune famiglie avevano molte cameriere per eseguire i lavori domestici quotidiani.

Le leggi razziali introdotte nel 1938 significano che gli Eritrei erano vietati di muoversi liberamente in città e vietati entrare o passare attraverso il centro. Queste restrizioni si sono evolute quando le forze alleate sconfissero l’Italia nel 1941. Nel corso del decennio successivo come protettorato britannico d’oltremare, gli Eritrei avevano accesso per la prima volta all’istruzione secondaria, al servizio pubblico, al sistema giuridico e ad una stampa libera che annunciò la nascita dell’attivismo politico in Eritrea. Asmara è da sempre un punto focale culturale e politico per gli Eritrei e centrale per la formazione di un’identità nazionale, inevitabilmente legata a un desiderio di proprietà della capitale. Durante la lotta per l’indipendenza, Asmara è diventata una roccaforte delle forze occupate etiopi, sostenute prima dagli Stati Uniti d’America e, dopo il colpo di stato marxista del 1974, dall’Unione Sovietica.

Per gli Eritrei in esilio, Asmara è diventata oggetto di amore e nostalgia nei canti e nella poesia e in una fonte vitale di espressione culturale. Artisti, pittori, scultori e scrittori usavano i loro vari talenti per lodare la sua bellezza e piangere il suo destino. “Come è la più amata? Come è la culla della famiglia? Hanno danneggiato la sua bellezza? Mi manca Asmara, la retina del mio occhio “, è andata una canzone tipica. La gravità di Asmara come luogo culturale e simbolo di libertà è stata riconosciuta dall’argomentatore di Schindler’s, Thomas Keneally, che ha vinto il premio Booker, che ha visitato aree liberate alla fine degli anni ’80 e intitolato il suo successivo romanzo Towards Asmara.

Per oltre un secolo, l’Eritrea ha dovuto sopportare molti anni di ostilità che lo hanno effettivamente isolato dal resto del mondo. Le forze distruttive dell’instabilità politica e della guerra, talvolta il devastatore delle città, proteggevano misericordiosamente Asmara dal successivo sviluppo urbano mal progettato e hanno lasciato intatte l’integrità delle sue tradizioni culturali e del patrimonio fisico. Come città capitale di uno Stato relativamente recentemente indipendente, Asmara è diventata la casa spirituale degli Eritrei in tutto il mondo, proporzionalmente la più grande popolazione della diaspora del mondo.

 

Materiali locali: architetti, costruttori e ingegneri italiani dipendevano da materiali da costruzione locali per creare la loro capitale modernista. Il materiale più onnipresente utilizzato in quasi tutti gli edifici di Asmara era il basalto, un materiale duro e impermeabile adatto a fondazioni e pareti portanti. Altri materiali locali comprendono mattoni (sparati in forno locale), granito (usato per pietre rocciose e dettagli esposti), marmo (scavato e raffinato localmente e utilizzato per scale, superfici di lavoro, rivestimenti e pavimentazioni interne), blocchi in cemento cavo, cemento, legno , e tessere multicolori (fabbricate nella fabbrica di mosaico di Asmara).

 

I materiali da costruzione non sono stati generalmente importati in quanto materiali, manodopera e competenze sono disponibili in abbondanza localmente. Non solo Eritrea ha in inesauribile fornitura di basalto, granito, arenaria e altre pietre adatti per le costruzioni, ma gli Eritrei hanno quindi la capacità di utilizzare questi materiali in vari modi, tra cui la muratura a secco, le fondazioni e il granito vestito blocchi e colonne.

 

Basalto: l’ubiquità del basalto come materiale da costruzione ha dato ad Asmara una caratteristica distintiva del modernismo. Lo spessore delle pareti delle pietre basaltiche varia da 30 a 50 cm con la parte interna del muro composta da pietre, fango, calce e cemento aggregati. Gli edifici sono generalmente bassi e le aperture (finestre e porte) sono incorniciate con mattoni o calcestruzzo per mantenere i loro allineamenti orizzontali e verticali e intonacati per dare l’aspetto di una forma geometrica modernista. In molti casi il basalto è lasciato esposto e celebrato anche nella sua disposizione modellata. È stato utilizzato anche per la costruzione di strade di Asmara che sono state sormontate da macadam su asfalto.

Granito: Molte delle strutture più formali di Asmara, come la piazza del mercato e la moschea, impiegarono l’uso del granito locale da Tkul (intorno a Decemhare). Tutte le pietre curbiche utilizzate per definire i marciapiedi dai percorsi stradali sono vestiti di pietre di granito rosa che sono state portate da Nefasit e Awli-tsoru, 25 km a est e 35 km a sud di Asmara rispettivamente.

Cemento e calce

 

Marmo: I blocchi di marmo utilizzati per piastrelle da pavimento, per porte e finestre, gradini e rivestimenti interni ed esterni sono venuti da Gogne nella regione Gash-Barka dell’Eritrea, a circa 275 km a sud-ovest di Asmara. Il marmo grigio, bianco, nero e rosa era e ancora è cava da questa regione. I banchi più belli di alcune banche più antiche di Asmara e di altri edifici pubblici sono stati fatti da marmo di Gogne.

 

Altre fonti di cave di marmo si trovano a 20-25 km a sud di Decemhare, che si trova a 40 km a sud di Asmara. I marmi più comuni utilizzati in Asmara sono il marmo grigio Debri e il marmo nero Manqua. Le tecniche tradizionali sono state mantenute e modernizzate, con una moderna lavorazione in marmo utilizzando le tecnologie più avanzate (seghe a banda, macchine lucidatrici e macchine di calibratura, macchine automatiche di smussatura) per produrre i materiali lucidati necessari.

[Didascalia: foto da AHP doc che mostra la lucidatura in marmo; foto di scale]

 

 

Tecniche locali di costruzione: i materiali da costruzione non sono stati importati; tuttavia i materiali erano disponibili in Eritrea e furono tradizionalmente utilizzati dagli Eritrei per costruire le loro case e le dighe utilizzando semplici strumenti di scalpello. A quel tempo la gente stava prodando pilastri di granito, falegnameli, arbusti, gradini e arenarie per costruire un tradizionale “Hidmos” staticamente stabile.

 

MediaComunitàEritrea.it

 

 

 

Asmara: A Modernist City of Africa; A UNESCO World Heritage Site

 

Brief Synthesis

 

 

The modernist city of Asmara, capital of Eritrea, is an outstanding example of a colonial capital that bears witness to the universal encounter with modernity in the 20th century and consequent postcolonial experiences. The historic urban landscape embodies in a whole city the unity of innovative urban planning and modernist architecture combined with local natural and cultural conditions. An urban planning process based on functional and racial zoning demonstrates the Italian colonial response from the late 19th century to the challenges of modern urban requirements in a highland African setting. The architectural character exemplifies a period of intense development in the 1930s that coincided with the global proliferation and artistic apogee of pre-war modernism and its various forms. The result is a total urban landscape characterised by its human-scale and mixed uses, built forms, and activities, including well-defined open spaces, cinemas, shops, banks, religious structures, public and private offices, industrial facilities, and residences. The integrity and authenticity of Asmara’s functional, aesthetic and cultural values have been retained through a protracted struggle for independence and subsequently assimilated into a national consciousness in which Asmara features centrally.

 

Criteria Under Which it is Inscribed

 

Criterion (ii): Asmara, a modernist city  of Africa represents an outstanding example of the transposition and materialization of ideas about planning, in an African context and were used for functional and segregation purposes; the adaptation to the local context is reflected in the urban layout and functional zoning, and in the architectural forms, which, although expressing a modernist and Rationalist idiom and exploited modern materials and techniques, also relied on and borrowed heavily from local morphologies, construction methods, materials,  skills and labour. Asmara’s creation and development contributed significantly to Eritrea’s particular response to the tangible legacies of their colonial past. Despite the evidence of its colonial imprint, Asmara has been incorporated into the Eritrean identity, acquiring important meaning during the struggle for self- determination that motivated early efforts for its protection.

 

Criterion (iv): Asmara’s urban layout and character, in combining the orthogonal grid with radial street patterns,and picturesque elements, integrating topographical features, taking into account local cultural conditions created by different ethnic and religious groups, and using the principle of zoning for achieving racial segregation and functional organisation, bears exceptional witness to the development of the new discipline of urban planning at the beginning of the 20th century and its application in an African context, to serve the Italian colonial agenda. This hybrid plan, that combined the functional approach of the grid with the search for the picturesque and the creation of scenic spaces, vistas, civic plaza and monumental places, served the functional, civic and symbolic requirements for a colonial capital. The architecture of Asmara complements the plan and forms a coherent whole, although reflecting eclecticism and rationalist idioms, and is one of the most complete and intact collections of modernist/rationalist architecture in the world.

 

Statement of Integrity

All the significant architectural structures and the original urban layout, including most of the

characteristic features and public spaces, have been retained in their entirety. The site has also retained its historical, cultural, functional and architectural integrity with their elements largely intact and generally in good condition. The only negative impacts have been the occasional inapt restoration of older structures and the construction of some buildings in the late 20th century that are inappropriate in size, scale or character. Despite continuing developmental pressures, the establishment of the ‘Historic Perimeter’ around the centre of the city since 2001 and a moratorium on new construction within this perimeter by the municipal authorities have safeguarded the site’s integrity.

The integrity of the intangible attributes associated with the indigenous community that has inhabited parts of the site for centuries has been maintained through a process of cultural continuity that, despite successive waves of foreign influence, has been successfully assimilated into a modern national consciousness and a national capital.

Statement of Authenticity

Asmara’s combination of innovative town planning and modernist architecture in an African context represent important and early developmental phases of town planning and architectural modernism and therefore possess a high level of authenticity. The creation of Asmara’s urban plan coincided with the establishment of the modern profession of town planning; while the subsequent accretion of the city’s modernist architecture, characterised by the specifically Italian interpretation known as Rationalism, corresponded with the pre-war peak of modernism. Climatic, cultural, economic and political conditions over subsequent decades have been favourable in retaining the artistic, material and functional values of the city’s architectural elements, which include cinemas, apartment buildings, villas, petrol stations, factories, churches, and public buildings.

The authenticity of local intangible attributes manifest in language, cultural practices, national identity, and sense of place have been retained through Asmara’s evolution from an indigenous centre of economy and administration, through a colonial capital, to a modern capital of an independent state.

 

Brief History of Asmara

 

Innovative Urban Planning Process

Asmara’s innovative urban plan was laid out at the start of the 20th century, coinciding with the birth of the modern profession of town planning. Over the course of a decade, several seminal books were published that laid the foundation of the profession and helped to define the form and function of many modern cities throughout the 20th century. Asmara’s planners recognised the benefits of modern planning, adopting their principles and combining them with elements of the grid system and adapting them to local topographical conditions. They also adopted the modern theory of zoning, which was a salient feature of the contemporaneous Garden Cities Movement.

Asmara’s early development bears exceptional testimony to the characteristic features of town planning at the turn of the 20th century in a specific African context. The urban plan developed not merely as a hybrid of grid and radial patterns, but due to its highland African setting, it became a model of a different approach; one that incorporated elements of the picturesque and was more akin to the vision of Camillo Sitte, the author of Der Städtebau (City Planning According to Artistic Principles, 1889). Sitte saw planning as art and challenged the geometric uniformity that had been imposed on national and regional capitals throughout the 19th century (e.g. Haussmann’s Paris (1853); La Plata (1882) in Argentina; Dalian (1900) in Russian-occupied China; Belo Horizonte (1897) in BrazilWashington DC (1902); and Burnham’s Chicago (1909)).

Asmara’s urban plan is evidence of a protracted planning process throughout the early 20th century that bears exceptional witness to the city’s early encounter with modernity and embodies the interchange of human values that existed during its formative phase of development. It reveals the conscious attempt to implement modern town planning in a distinct African context, resulting in a combination of grid and circuitous radial road patterns that respect topographical and cultural conditions and deliberately creates an effective stage for the materialisation of different forms and types of architecture. The course of the seasonal Mai Bela River carves a meandering diagonal route through the central grid of the market area, just as the prominent hillocks on which Campo Cintato and Rasi Alula’s encampment once stood became determining features in the surrounding urban landscape and the basis for civic and picturesque opportunity.

The plan also reveals the interdependence of different ethnic and religious groups and attempts at racial segregation that was characteristic of modern colonial encounters. And finally, it is an early demonstration of the modern theory of urban zoning and the accommodation of modern industrial production in an urban context. The Industrial Zone in the northeast of the city is clearly marked by the generous plots formed by a diagonal street pattern and the arrival in Asmara of the railway from the coast at the end of 1911, which was instrumental in accelerating Eritrea’s encounter with modernity.

Asmara was the first complete city plan realised by the Italians in the 20th century and set a precedent for some of the most celebrated examples of modern town planning in Italy, including the towns built on the drained Agro Pontino marshes on the coast of Latino (Lazio) in the 1930s, including Latina, Pontinia and Sabaudia, and in Italy’s colonies, including Tripoli (Libya), Mogadishu (Somalia), Addis Ababa and Gondar (Ethiopia).

Asmara’s hybrid plan served the necessary functional and civic requirements of a modern colonial capital, but by combining civic function with the picturesque it also sought and achieved a charm appreciated a century later by the former colonised. Monumental boulevards, civic spaces, efficient circulation and zoning were secondary to the overriding sense of human scale achieved through a combination of picturesque, grid, and radial elements that have not only been retained in their entirety and formed the nucleus of subsequent extensions, but have also been successfully assimilated into the unique range of tangible and intangible qualities for which Asmara has received much recognition, nationally and internationally.

 

Modernist Architecture

Asmara’s modernist architecture represents one of the most complete collections of modernist architecture in the world. As a total urban ensemble, Asmara bears exceptional testimony to the formative stage of modernism and in particular one distinct strand of modernism: Rationalism. Hundreds of buildings designed and constructed from 1935-41 possess the characteristics of Rationalism, which emerged in Italy with Giuseppe Terragni’s design for the Novocomum Apartments in Como (1927-29) and reached its apogee in 1936 with the completion of the Casa del Fascio, Como, also by Terragni. Rationalist architecture embraced the new machine age and was uncompromising in its promotion of aesthetic purity and geometric simplicity in built forms, volumes and masses. The defining characteristic of Asmara’s Rationalist architecture is witnessed in the profusion of pure geometric volumes, abstract forms and a lack of ornamentation in the design of cinemas, shops, banks, religious structures, public and private offices, industrial facilities, and residences.

In Europe architectural modernism was expressed in new materials of glass and concrete, but in Eritrea, where such materials were comparatively expensive, many of the modernist buildings were built using a combination of imported and local materials and made to appear modern. Although reinforced concrete was available and frequently used, many buildings in Asmara used large quantities of local basalt rendered in lime plaster to give the appearance of concrete or to create modern geometric forms befitting the conventional materials.

Asmara’s unique architectural value is derived not only from the prevalence of Rationalism. The city also possesses other expressions of modernism, including Futurism, as well as earlier articulations of architectural modernity such as Novecento and neo-traditional styles recalling Classical, Lombard, Romanesque, Renaissance, Gothic, medieval and even vernacular forms. Collectively, Asmara’s historic architectural character is therefore broad and representative of the transformation in architecture during the early 20th century from the eclecticism of the 19th century to modernism.

The architectural variety that defined the early 20th century was swept away in Eritrea by Italy’s invasion of Ethiopia in 1935, heralding an extreme encounter with modernity that concluded with Italy’s defeat by the Allies in 1941. The quantity and ubiquity of modernist structures designed and built in Asmara from 1935-41 has created an outstanding example of an urban landscape that illustrates a significant stage not simply in the development of architecture and town-planning but also in human history. Asmara provided a setting in a unique African context where modern ideas in architecture and planning from Europe could be designed and realised when at home on the eve of the Second World War, attention and resources were being diverted from construction to destruction – modernism’s omnipresent bedfellows.

African Context

Beyond the physical attributes of Asmara’s innovative urban plan and modernist architecture, Asmara is an outstanding example of the interchange of cultural influences brought about by the encounter with modernity in an African context. The built environment embodies the expression of native, cultural and local identity through interaction with successive foreign forces and colonisers over decades that culminated in the universal aspiration for and attainment of a national identity.

Asmara’s historic urban landscape not only encapsulates key stages of modernity’s development and its principal characteristics (colonial encounters, rapid technological and urban development, transportation and communication, cultural and political consciousness, conflict and national identity), it also evidences highly innovative and experimental architecture drawn from local precedents.

In short, Asmara can be seen as an urban ensemble and cultural landscape that bear exceptional testimony to the experience of the 20th century culminating in the city becoming the nation’s capital after independence in 1991. As the political and spiritual centre of Eritrean national identity, Asmara has helped define a people as much as they have defined it.

Topographical features, such as the escarpment, the basalt dykes, the Mai Bela River and the hillocks dotted around the plateau, helped todefine Asmara’s physical character as much as the city’s location and setting encouraged an intense interchange of cultural influences across the region and engender a sense of national identity at home. The former ‘Mixed Zone’ around the market was home to the native Orthodox Christian and Muslim communities concentrated respectively around Arbate Asmera’s native church of St Mary’s and the Grand Mosque nearby. It also harboured the Catholic mission, a Swedish Protestant Mission, a Greek Orthodox church, and a synagogue established by Jews exiled from Aden and from Turkey and across the Arab region. (In 1941, Asmara’s population was approximately 100,000, almost evenly divided between Eritreans and Italians, though there were also sizable communities of Yemenis, Greeks, Indians, Jews, Armenians, Sudanese, other Arabs and individuals and groups from other nations and races.) This exchange of religious and cultural values had a significant impact on developments in architecture and town-planning, where Islamic styles from the coast and even vernacular styles from the highlands were adopted and assimilated by Italian architects, engineers and planners in the design of buildings and public spaces. The preeminent example of highland African building traditions being incorporated into the prevailing modernist idiom of the 1930s is the architecture of the present Orthodox cathedral (1938).

Asmara’s modern planning and architecture is celebrated for its artistic and functional qualities, but less is said about the construction, which was carried out by Eritrean labourers who dug trenches for water and sewage pipes; installed telegraph cables, power lines and substations; laid railway track; quarried lignite for building and granite for the paving of streets; prepared cement; laid bricks and plaster; and painted walls for a pittance. Young Eritrean men were also contracted into the Italian army as askari, fighting colonial campaigns in Libya, Somalia and Ethiopia. Eritrean women provided most Italian families with manual labour in the home; some families had many maids to carry out the daily housework.

Racial laws introduced in 1938 meant Eritreans were prohibited from moving freely around the city and forbidden from entering or passing through the centre. These restrictions werelifted when Allied forces defeated Italy in 1941. Throughout the following decade as a British Overseas Protectorate, Eritreans had access for the first time to secondary education, public service, the legal system and a free press, which heralded the birth of political activism in Eritrea. Asmara has always been a cultural and political focal point for Eritreans and central to the formation of a national identity, which was inexorably linked to a yearning for ownership of the capital. Throughout the Struggle for independence, Asmara became a stronghold of the occupying Ethiopian forces, supported first by the United States of America and, following the Marxist coup in 1974, by the Soviet Union.

For exiled Eritreans, Asmara became the object of love and nostalgia in songs and poetry and a vital source of cultural expression. Artists, painters, sculptors and writers used their various talents to praise its beauty and mourn its fate. “How is the most beloved? How is the cradle of the family? Have they damaged its beauty? I miss Asmara, the retina of my eye,” went one typical song. The gravity of Asmara as a cultural site and a symbol of freedom was acknowledged by the Booker Prize-winning author of Schindler’s Ark, Thomas Keneally, who visited liberated areas in the late 1980s and titled his subsequent novel Towards Asmara.

For over a century, Eritrea had to endure many years of hostilities that effectively isolated it from the rest of the world. The destructive forces of political instability and war, so often the ravager of cities, mercifully protected Asmara from subsequent ill-planned urban development and have left intact the integrity of its cultural traditions and physical heritage. As the capital city of a comparatively recently independent state, Asmara has become the spiritual home of Eritreans all over the world, proportionally the largest diaspora population in the world.

 

Local materials:Italian architects, builders and engineers were dependent on local building materials to create their modernist capital. The most ubiquitous material used in almost every building in Asmara, was basalt, a hard and impermeable material suitable for foundations and load bearing walls. Other local materials included brick (fired in local kilns), granite (used for curb stones and exposed detailing), marble (quarried and refined locally and used for stairs, work surfaces, cladding and interior flooring), hollow concrete blocks, cement, wood, and multi-coloured tesserae (manufactured in Asmara’s mosaic factory).

 

Construction materials were generally not imported since materials, labour and expertise were available in abundance locally. Not only does Eritrea have in inexhaustible supply of basalt, granite, sandstone and other suitable stone for the purposes of construction, but Eritreans consequently have the skills to use these materials in a variety of ways, including dry stone walling, foundations, and dressed granite blocks and columns.

 

Basalt:The ubiquity of basalt as a building material has bestowed on Asmara a distinctive characteristic of modernism. Wall thickness of basalt stones range from 30 to 50 cm with the internal part of the wall composed of aggregate stones, mud, lime and cement. Buildings are generally low-rise and openings (windows and doors) are framed either with bricks or concrete in order to maintain their horizontal and vertical alignments and plastered to give the appearance of a modernist geometric form. In many instances the basalt is left exposed and even celebrated in its patterned arrangement. It was also used in the construction of Asmara’s roads which were topped with asphalt macadam.

Granite:Many of the more formal structures in Asmara, such as the market square and the mosque, employed the use of local granite from Tkul (around Decemhare). All the curb stones used to define the pavements from the road ways are dressed pink granite stones that were brought from Nefasit and Awli-tsoru, 25 km east and 35 km south of Asmara respectively.

Cement and lime

 

Marble:Marble blocks used for floor tiles, door and window frames, steps, and interior and exterior cladding came from Gogne in the Gash-Barka region of Eritrea, around 275km southwest of Asmara. Grey, white, black and rose coloured marble was and still is quarried from this region. The finest counters of some of Asmara’s oldest banks and other public buildings were made from Gogne marble.

 

Other sources of marble quarries are located 20-25kms south of Decemhare, which is located 40km south of Asmara. The most common marbles used in Asmara are Debri grey marble and Manqua black marble. Traditional techniques have been maintained and modernised, with modern marble processing using state of the art of technology (gang saws, polishing machines, and calibrating machines, automatic chamfering machines) to be able to produce the necessary polished materials.

[Caption: photo from AHP doc showing marble polishing machine; photos of staircases]

 

 

Local building techniques: The construction materials were not imported; however, the materials were available in Eritrea and were used traditionally by Eritreans to construct their houses and dams using simple chiseling tools. At that time people were producing pillars of granite, ashlars, curbstones, steps and sandstone to construct statically stable traditional “Hidmos”.

 

 

 

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